Passa ai contenuti principali

Ma tu ...da che parte stai?


In questo continuo braccio di ferro tra scuola e famiglie, tra docenti impreparati e genitori che non accettano i limiti dei propri figli, tra presidi che non difendono gli insegnanti che fanno adeguatamente il proprio lavoro e tutor che credono di aiutare ma spesso semplificano troppo, io non sto né da una parte né dall’altra. 
Io preferisco stare dalla parte dei ragazzi e se proprio devo preferisco giocare al tiro alla fune con loro.

Li vedo soffocati da materiali didattici illeggibili, non spiegati, pensati solo per chi è già bravo. Li vedo in balia di famiglie che urlano invece di ascoltare, che si rifugiano dietro diagnosi senza accettare che a volte serve fermarsi per imparare meglio. Li vedo lasciati soli da chi dovrebbe guidarli e da chi, in buona fede, offre strumenti inadeguati perché non conosce davvero la materia.

Io resto al loro fianco!
Ma stare dalla parte dei ragazzi non significa giustificarli sempre. Significa aiutarli a capire quando non stanno lavorando bene, quando stanno cercando scorciatoie invece di impegnarsi davvero. Significa aprire loro gli occhi, mostrare in che ambito devono muoversi con correttezza, far capire loro cosa vuol dire davvero apprendere.

Io sto con loro quando hanno bisogno di essere incoraggiati. Sto con loro quando meritano di essere lodati, gratificati, anche per i piccoli passi che compiono. Sto dalla loro parte perché comprendo il loro enorme sforzo nel districarsi in un ambiente scolastico spesso difficile, in un contesto sociale che diventa sempre più complesso a causa di tanti fattori che tutti conosciamo.

E allora lo dico chiaro: i ragazzi hanno bisogno di qualcuno che dica la verità. Che sappia cosa significa davvero imparare, cosa significa davvero insegnare. Che abbia provato sulla propria pelle cosa vuol dire ottenere un titolo di studio. Io sto con loro. Sempre."


Commenti

Post popolari in questo blog

Socrate e Pitagora

La maieutica, o metodo socratico, è una tecnica filosofica attribuita a Socrate il cui scopo è guidare una persona verso la conoscenza attraverso il dialogo e la riflessione. Il termine deriva dal greco "maieutikḗ", che significa "arte di far partorire". Socrate paragonava il suo metodo al lavoro della levatrice, capace di "far nascere" idee e verità già presenti nella mente dell’individuo, ma ancora inespresse o non pienamente comprese. Facile, no? Negli ultimi anni l’educazione ha attraversato profondi cambiamenti, abbracciando metodi sempre più interattivi e collaborativi.  Ispirati alla maieutica con ottime intenzioni, vengono applicati in modo confuso, tradendo i presupposti iniziali, vista la natura umana dei docenti. Lavorando a stretto contatto con chi vive difficoltà scolastiche, noto come la totale eliminazione della didattica frontale, attuata ormai da molti docenti, generi non pochi problemi, ancor più nella matematica, dove una teo...

Errore grave

Errore grave Mio padre da sempre si diverte con poco: carta e matita. Scrive dimostrazioni e teoremi. Una ricerca continua da prima che io nascessi su argomenti di cui io non sospetto l’esistenza. Ma ogni tanto parliamo del suo lavoro, che continua anche se è in pensione. Poco tempo fa ha cercato con molto entusiasmo di mettermi a parte di una ricerca che ancora non è riuscito a concludere e che pochi scommettono che terminerà. In questi ultimi due anni ha incontrato molti ostacoli nei procedimenti e ha fatto errori. “Errori gravi?” Ho chiesto. “Gli errori sono errori, se sbagli non dimostri il teorema.” Mi ha risposto. La sua frase mi ha colpito molto. L’errore piccolo o grande porta ad un risultato sbagliato e in matematica non ci sono mai sfumature, una cosa è giusta o sbagliata. “Vuoi andare avanti lo stesso?” Ho chiesto. “Certo che vado avanti! E se sbaglio qualcosa almeno ho sbagliato facendo qualcosa che mi diverte…” Ma lui è un matematico puro, una mente logica con guizzi di cr...