La gratitudine è il motore delle relazioni umane sane, uno scambio di reciproca stima, e la si percepisce con i fatti, gli atteggiamenti e con le parole. Quando il “grazie “ non arriva può essere irritante. Ho in mente tuttavia una situazione in cui il riconoscimento di un lavoro ben fatto non si manifesta con la parola “grazie” ma proprio tramite la sua omissione. Il mio quotidiano lavorativo è abbastanza faticoso: devo affrontare temi ostili inerenti la matematica, con ragazzi che hanno disturbi specifici dell’apprendimento o, come accade ogni tanto, anche problemi cognitivi. Dopo molto lavoro da entrambe le parti, mio e del mio allievo, arriva il tanto agognato: “Ce l’ho fatta!” Il bimbo esulta soddisfatto perché ha capito un argomento, un passaggio, un ragionamento, e quell’istante ripaga di tutti i sacrifici fatti. Io, dal mio lato della scrivania, gioisco del meritato successo, faccio complimenti, creo le basi per la costruzione di una nuova autostima, più positiva
Domani qui, in Ticino, inizia la scuola. Sento elettricità nell'aria ed emozione nei miei bimbi. Hanno riposato, fatto vacanza e creato il vuoto. Alcuni dimenticano come eseguire i calcoli a mente, non più allenati nell'uso delle strategie, altri non riescono ad orientarsi nei formulari, altri ancora dimenticano parole e definizioni. E così, per magia, appare la Proprietà Distruttiva delle moltiplicazioni, una proprietà che fino all'anno scorso permetteva di eseguire i calcoli di una espressione lavorando con il nome di proprietà distributiva ma che adesso spazza con un solo battito di ciglia la tensione e la fatica dell'inizio della scuola e strappa una sonora risata. E così deve essere. Via tutte le paure. Mantenete il focus sulla vostra crescita perché imparare è entusiasmante. E con la vostra proprietà distruttiva contagiate in un effetto domino tutti quelli che vi stanno accanto, genitori e insegnanti! Forza ragazzi, ridete !