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Capitano Kirk



“Kirk a Enterprise” è la frase che più di tutte mi è rimasta in mente.

Desideravo il teletrasporto, incurante delle conseguenze di una ricomposizione cellulare al di là del portale.

I lunghi viaggi in macchina da Torino fino in Sicilia, senza aria condizionata e senza autostrada per molti tratti, mi procuravano il coraggio per immaginarmi pioniera del teletrasporto. 

Il genere umano non è però giunto fino lì,  ahimé!

La dotazione del capitano Kirk che si è evoluta maggiormente è stato quel piccolo accessorio simile ad un telefono cellulare.

La comunicazione è stata la vera rivoluzione degli ultimi 30 anni. 

Non posso andare in America dalla mia amica in pochi secondi ma con una videochiamata ho fatto un giro della sua casa per guardare dove vive adesso.

Ormai prendo abitualmente appuntamento per consulenze online, non di persona.

Però, per quanto sia di indole solitaria, dopo una serata con amici respiro meglio, sorrido di più, ho più fantasia, mi accendo.

Spero davvero che non torni il buio su di noi, ma…dobbiamo essere pionieri per il nostro bene. 

Tutto ciò che è possibile fare dal computer è giusto che in questo momento venga fatto al computer. 

Le lezioni di recupero,  potenziamento, l'assistenza compiti o qualsiasi altra attività di studio extrascolastica può essere fatta online senza conseguenze negative.

Da fine febbraio condivido la pagina del mio tablet con il PC del mio allievo comodamente seduto a casa. Vediamo bene entrambi! Non sarebbe possibile in presenza, alla distanza di un metro.

I miei studenti si sono abituati in pochissimo tempo e stanno attenti,  collaborano, interagiscono,  anche quelli che presentano disturbi di apprendimento. 

Ogni tanto viene la malinconia,  perchè una risata dal vivo rigenera lo spirito e non la possiamo godere. Questo resta vero.

Ma oso sperare che loro,  così plasmabili, riescano a manifestare una sensibilità emotiva anche attraverso un canale web. Immagino che possano sviluppare un istinto alla comunicazione interpersonale senza il limite della distanza. 

Loro parlano ad un volume di voce normale al microfono,  io grido come se il suono delle mie parole dovesse infrangere barriere e superare distanze interminabili.

Mi sembra di essere mia nonna quando urlava a sua sorella che era all'altro capo del telefono in Sicilia.

Insomma, sono grata perchè ho la possibilità di continuare a fare il mio lavoro bene e con continuità, tutelando la mia sicurezza e soprattutto quella dei miei studenti.

Vado incontro al cambiamento dettato dalla necessità imparando a comunicare attraverso nuovi canali.

I miei ragazzi non soltanto restano al passo ma mi superano agevolmente. 

Siamo pionieri!

Il teletrasporto dovrà aspettare...


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