In un mondo perfetto senza la tirannia del tempo e i vincoli della burocrazia il professore e gli studenti potrebbero serenamente mirare alla conoscenza, quella profonda che affascina.
In un mondo perfetto non ci sarebbe necessità del voto perché si lavorerebbe con l’unico fine di accrescere il sapere e nobilitare il lavoro di chi ci ha preceduti.
Il mondo ora come ora non appare così perfetto, dentro e fuori dagli edifici scolastici.
Gli insegnanti hanno molto a cui pensare oltre alla gestione del programma. Continui mutamenti nei rapporti interpersonali e nella difesa dello spazio fisico tolgono tempo e serenità per un proficuo scambio con gli studenti.
I genitori devono intervenire in modo drastico per affiancare i figli e governare la nave nella tempesta.
Gli studenti, con la forza dei giovani, cercano nel gruppo l’energia per andare verso un futuro migliore. Si uniscono ai loro coetanei in un’alleanza che molti insegnanti vedono come una novità dovuta al lungo periodo di lockdown che ha coinvolto le scuole. Mai come in questo anno gli studenti, in particolare quelli che hanno concluso un ciclo scolastico e ne hanno iniziato uno nuovo, stanno cercando nel compagno di classe l’amico vero, una condivisione di tempo ed esperienze ma anche sentimenti ed emozioni intense.
Resta da fare un’analisi profonda della didattica che deve anch’essa mutare ed essere accessibile per poter garantire la crescita scolastica.
Con la situazione appena descritta e l’esperienza lavorativa di questi mesi, trovo che ci sia necessità di semplificare il lavoro.
Fare un passo indietro per poter fare passi avanti: tornare alla spiegazione di un argomento basandosi su materiale scritto in modo semplice e fruibile anche per gli studenti dotati di un minor intuito.
Gli esercizi assegnati come compito dovrebbero essere corredati del risultato finale per permettere una facile autovalutazione della comprensione.
Le verifiche dovrebbero essere di un ordine di difficoltà inferiore rispetto a quanto affrontato nelle esercitazioni evitando sgambetti. Troppe sorprese si succedono in questo periodo. Il test finale dovrebbe permettere una valutazione di ciò che si è studiato e non essere una ulteriore fonte di ansia.
Semmai sarebbe stimolante proporre un esercizio facoltativo dove lo studente possa esprimere creatività e, quando presente, manifestare la propria particolare attitudine per permettere ai più dotati di sentire il gusto della sfida.
Cosa posso fare io come tutor?
Posso mettere a disposizione il mio materiale didattico, le mie schede, la mia esperienza, durante un confronto online con i genitori costruendo un percorso personalizzato per ogni allievo. Un appoggio per genitori e giovani studenti dove poter prendere fiato prima di affrontare una lunga corsa verso il futuro.
Questa è l’essenza del mio Algoritmo.
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