Siete da Pandoro o da Panettone?
Togliete i canditi o comprate direttamente il panettone al cioccolato?
A me piace tutto, tantissimo!
Ma adoro il pandoro con la sua nuvola di zucchero vanigliato, meglio se accompagnato da una soffice crema al mascarpone.
Quest'anno però non ne ho mangiato a sufficienza, devo ammetterlo. I sensi di colpa si sono presentati in anticipo. Li preferisco quando non interferiscono con la mia vita e si presentano a posteriori.
Scelgo la leggerezza, l'ottimismo. L’azione sostenuta da idee che sanno di buono. E a Capodanno i buoni propositi sono necessari come lo zucchero vanigliato.
Ne avete focalizzato almeno uno degno di caratterizzare l’intero anno che vi aspetta? Avete un obiettivo da raggiungere entro l'anno?
Io terminerò di scrivere le lezioni a cui sto lavorando ormai da diverso tempo. Sarà un bel traguardo e un buon punto di partenza per gli anni successivi.
Mi dedicherò ai miei studenti, come sempre.
Sicuramente terrò al riparo da imprevisti, malumori, eccesso di lavoro il tempo per la famiglia, le passeggiate nel bosco con i cani e la fisioterapia. Sì, quest'ultima non è un buon proposito ma un obbligo, tuttavia nulla mi vieta di vivere l'impegno con un briciolo di entusiasmo, un momento da dedicare al mio corpo.
È strano come, in una vita come la mia, impregnata di lezioni di matematica e geometria, nei buoni propositi non siano presenti numeri, nemmeno un piccolissimo numero vicino allo zero; e dire che sono così importanti e per certi versi, belli, almeno per alcuni!
Anche i vostri propositi, quelli personali, più intimi, quelli che danno un certo gusto alla vita che scorre, sono senza numeri? Spero di sì.
Come spero che anche per i vostri figli vi siano desideri privi di numeri.
Per i bambini con disturbi di apprendimento i numeri, le note, i voti, sono una vera tortura. Essere misurati e valutati da un numero, senza considerare tutta l’intelligenza che affianca quel disturbo, anche quella emotiva, quella sociale, e tutte le altre soft skills di cui vi scriverò in futuro, è una gabbia stretta in cui non rinchiuderei mai nessuno.
I voti sono necessari, raggiungere un buon voto è spesso una necessità ma sicuramente non può essere un proposito di inizio anno.
Che mestiere duro quello del genitore: accompagnare il figlio in un percorso scolastico difficile e complicato, spingendo verso il raggiungimento di un buon voto e allo stesso tempo prendendo le distanze con equilibrismi quotidiani dal successo scolastico inteso come ottenimento di un numero sulla pagella.
È veramente complicato relegare quel numero all’importanza che gli spetta nell’ordine di grandezza di una vita intera.
Il quotidiano con le consegne scolastiche, le verifiche, i test, ci riporta ad una realtà fatta di numeri che tolgono aria. Tolgono la lucidità di pensiero e fanno rendere al peggio.
Ma a Capodanno accadono cose speciali, uniche.
Possiamo desiderare e pensare in grande allontanando per un istante i numeri, considerare tutte le magnifiche qualità che caratterizzano i nostri figli e renderle pesanti in una bilancia dove il voto è soltanto un mezzo e non un fine per raggiungere l'equilibrio, la crescita e il successo.
E quindi scegliere di dedicare il giusto impegno alla ricerca di un metodo utile e personale per lo studio.
Questo non è fare un passo indietro ma semplicemente permettere alla mente di lavorare al meglio.
Se davvero vogliamo che i nostri figli vengano giudicati nella loro completezza allora dobbiamo iniziare per primi a distogliere lo sguardo da una visione limitata al numero. I risultati arriveranno quando sarà il momento giusto.
I buoni propositi del Capodanno vanno seguiti ogni giorno.
Ricordiamolo!!
E quindi: scegliamoli bene!
Scegliamo bene i buoni propositi. Non solo quelli di Capodanno!
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