Tutti, in misura diversa, portiamo delle maschere. Non solo quelle che servono a proteggerci dagli altri, ma anche quelle che indossiamo per apparire “migliori” di ciò che siamo. C’è la maschera dell’efficienza, quando mostriamo di avere tutto sotto controllo, quella della resistenza per sembrare affidabili o coerenti. E tra le tante c’è, spesso, la maschera della bontà: il bisogno di apparire sempre gentili, disponibili, senza mai un’ombra di durezza o di conflitto. Ma la verità è che nessuno di noi è solo una cosa per tutto il tempo senza essere anche il suo opposto. Ad esempio non si può essere “solo buoni”. In ciascuno esiste anche una vena di egoismo, di rabbia, di durezza. Non siamo santi, siamo umani. Eppure a molti piace credere di essere solo la parte “buona”. Questa maschera, a lungo andare, diventa pesante. Costringe a temere il giudizio non solo per ciò che si mostra, ma anche per ciò che si nasconde. Temiamo che gli altri scoprano che non siamo poi così perfett...
Il faro indica la strada. E il docente? ...crea autonomia per poter seguire la rotta. Nel mio quotidiano, come spesso ripeto, lavoro con studenti che incontrano difficoltà. Tanti studenti, troppi. E come molti, mi chiedo dove possiamo davvero agire, noi adulti, per correggere la rotta. Perché c'è qualcosa che non funziona se i ragazzi continuano a perdersi per strada. Per ogni allievo valuto attentamente le cause del “problema scolastico”. Mai, in nessun caso, ho riscontrato che il malfunzionamento del sistema alunno-scuola dipendesse da un eccesso di spiegazioni. Semmai, è vero il contrario. Ed è lì che entra in gioco la mia “ripetizione” dell’argomento: una spiegazione accurata, meticolosa, mai improvvisata. Un lavoro di ricostruzione, pezzo per pezzo: degli argomenti perduti, della tecnica di risoluzione, degli strumenti matematici, del metodo di studio. Io e lo studente, insieme, ottimizziamo ogni minuto di quell’unica lezione settimanale. Parlo, certo. Non potrei f...